Fano - Eremo di Monte Giove |
Il nome di Monte Giove ha fatto pensare che in antico vi sorgesse un tempio dedicato a quella divinità. Nessun resto archeologico è però finora affiorato per poterlo documentare. Recenti scavi hanno invece portato in luce tracce di un insediamento neo-eneolitico su cui si sono sovrapposti nel tempo ulteriori insediamenti fino al secolo VI a.C. (fra i materiali affiorati: frammenti di ceramica locale ben depurata e di ceramica attica, oltre a pezzi di intonaco di capanna). La sommità del colle divenne proprietà dei monaci Camaldolesi della congregazione di Monte Corona quando vi costruirono il loro convento, iniziato nel 1609 e portato a termine nel 1623. L'attuale chiesa fu però ricostruita in arretramento a partire dal 1741 (disegno dell'architetto Gianfrancesco Buonamici) a causa di cedimenti della precedente chiesa dovuti ad instabilità del terreno. Nell'interno, che presenta una pianta ottagonale inscritta in un rettangolo, si conservano quattro belle statue in stucco (S. Benedetto, S. Scolastica, S. Pier Damiani, S. Bonifacio) del riminese Carlo Sarti ed un marmoreo S. Romualdo del veneziano Antonio Corradini. La tela sulla parete del coro (una Trasfigurazione) è del pesarese Gianandrea Lazzarini (1790) di cui è pure una Madonna con il Bambino, l'Arcangelo Michele e i Santi Benedetto e Romualdo nella sagrestia: Altre due tele collocate alla base della cupola (S. Romualdo e il faggio del miracolo e Cristo Bambino con la croce, S. Giuseppe e i Santi Maria Maddalena, Benedetto, Romualdo e Scolastica) sono opera del camaldolese P. Venanzio da Camerino. Dietro la chiesa è una piccola selva riservata alle passeggiate dei monaci, ognuno dei quali può disporre di una delle caratteristiche casette isolate e recintate, poste ai lati del lungo sagrato. Dal terrazzo-belvedere del fabbricato conventuale la vista spazia su Fano, sul mare e lungo la valle del Metauro e relativi sistemi collinari. Oggi l'eremo, per le sue caratteristiche di luogo tranquillo e appartato, viene spesso utilizzato per incontri di studio e ritiri spirituali. Dal largo di Porta Maggiore, seguendo l'antica consolare Flaminia si raggiunge (km. 3,5) la frazione di Rosciano. Di qui, deviando sulla destra, si prende la strada che sale più o meno ripida per circa 2 chilometri fino all'eremo (m. 223 di altitudine). |
|
Ultimo aggiornamento ( venerdì 06 giugno 2008 ) |
< Prec. | Pros. > |
---|
I nostri siti Vecchio sito di Cantar Lontano Il progetto Ad Vesperas E lucevan le stelle Altri Provincia di Ancona Regione Marche Comune di Ancona Sistema Museale Provincia di Ancona |
Il Progetto