Nuit de merveilles |
mercoledì 14 aprile 2010 | ||||||
La notte del 22 marzo 1687 fu la prima che
la città di Parigi si apprestò a vivere dopo la morte di Jean-Baptiste Lully.
La immaginiamo carica di sentimenti forti, gli stessi sentimenti che la musica, scandita
dai movimenti degli astri celesti, ha il potere di restituire. Nel cielo non
rifulgevano comete. Una di esse aveva da poco cessato di risplendere. Ma una
notte come quella, con tutto il sistema solare transitato dal tramonto
all'alba, fu indubbiamente una notte di sogno. Marco Mencoboni al clavicembalo e Cristiano Contadin alla viola da gamba saranno in concerto a Napoli e a Palermo rispettivamente il 23 e 24 Maggio con un programma di musiche dal barocco francese di Marin Marais, Charles Mouton, Luis Couperin: Nuit de Merveilles liberamente ispirato alla notte in cui la stella di Lully iniziò a brillare nel cielo. "Questa impostazione immaginifica ci dà la possibilità di avvicinarci alla musica del barocco francese per viola da gamba e clavicembalo in una maniera leggermente diversa da quanto abbiamo fatto fino ad oggi. Il nostro programma ha come fulcro la musica per viola di Marin Marais, allievo di Monsieur de Sainte Colombe e di Jean-Baptiste Lully, che ottenne l'incarico ufficiale di violista presso la corte di Luigi XIV. Come la vita di corte parigina, testimoniata da tutta la produzione artistica che prese forma sotto l'influenza del Re Sole, questa musica è ricca di profumo, di colori sfumati, di senso velato. Le note e le armonie di Marais, Mouton, Couperin, Lully ci riconducono in un tempo perduto dove il maggior nemico per la nobiltà era la noia. La musica incarna appieno in questo periodo il linguaggio delle passioni. Ma i suoi mezzi propri, la scarsa “intelligibilità” dei suoi modi espressivi, l’elevato grado di metaforizzazione che essa realizza, rispetto al linguaggio verbale e pittorico, le consentono di tenere sempre una parte di sè stessa fuori dallo schema sociale che la genera e la giustifica. Un biglietto d’amore può essere scoperto, letto capito da tutti, impugnato come prova. La musica nel fare le veci del linguaggio comune è molto più libera e può contare su strumenti di rappresentazione tanto più analitici quanto meno sono circoscritti. “Per me i pensieri che la musica esprime sono troppo indefiniti, ma troppo definiti per essere descritti con le parole” noterà più di un secolo dopo Mendelssohn. In quanto arte, essa è uno degli artifici (Lecerf de la Vieville, Comparaison del la musique italienne et de la musique française, 1704) della mente umana anche sul terreno della seduzione, una macchina capace di rappresentare la miriade di sensazioni che percorrono l’anima scossa, una balestra che lancia le promesse del piacere per coloro che si lasciano penetrare dalle sue allucinazioni. Alle capacità allusive, essa sa aggiungere una retorica originale della persuasione. La musica finisce con l’essere un travestimento delle passioni, una cifra che sa far giungere messaggi precisi e comprensibili solo al cuor gentile, all’animo sensibile e in qualche modo compromesso con l’animo di chi dentro la musica nasconde l’invito. C’è una sorta di orfismo nell’ossessione con cui i musicisti francesi torniscono, raffinano, infiorano le loro frasi nella ricerca della sfumatura che, da sola, cambia i codici referenziali. Il suo scopo vero è che, priva di immaginazione oggettiva, la musica può rappresentare l’irrappresentabile. “Il musicista imita i toni, gli accenti, i sospiri, le inflessioni della voce e infine tutti quei suoni con l’aiuto dei quali la natura stessa esprime i suoi sentimenti e le passioni. .... [La musica possiede] una forza meravigliosa per commuoverci. ...[i suoni sono] i segni stessi della passione istituiti dalla natura”. (J. B. Du Bos, Rèflexions critiques sur la peinture et la poésie, 1719). È musica da gustare a piccoli sorsi, bellissima da ascoltare, meravigliosa da suonare." Marco Mencoboni (da Les Musiques Dangereuses)Foto di Lorenzo Franzi 23 Maggio 2010 Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini - Stagione concertistica 2010 - Chiesa di Santa Caterina da Siena, Napoli ore 19:30
24 Maggio 2010 XVIII Stagione concertistica Associazione Antonio il Verso - Palazzo Chiaromonte “Steri” - ore 21
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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 26 maggio 2010 ) |
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