martedì 06 gennaio 2009 |
Sono passati vent'anni: 1989 e 1990. All'epoca registrammo due raccolte di sonate per violino e basso dedicate a Francesco Maria Veracini e a Francesco Antonio Bonporti. Dei due musicisti italiani, tra i più importanti violinisti del '700, mancavano fino ad allora testimonianze che avessero un minimo di rilevanza sul mercato discografico internazionale. Noi decidemmo allora di affrontare per primi quelle opere dimenticate.
Iniziammo un intenso lavoro di lettura e comprensione, nutrito delle nostre diverse sensibilità e delle esperienze concertistiche maturate. Punto fondamentale si rivelava sempre di più il fatto di essere tutti e tre coinvolti in prima linea nella ricerca sulle prassi esecutive storiche, che già da alcuni anni applicavamo costantemente sugli strumenti originali.
Scaturirono idee e scelte musicali che furono il risultato multiforme e imprevedibile di contrasti e sinergie, che ci guidarono in ogni fase del lavoro, da quella artistica a quella tecnica di registrazione e montaggio, di cui curammo direttamente tutti i dettagli.
Tanto sforzo non fu corrisposto da un pari impegno del nostro editore discografico. Il numero di CD venduti fu esiguo e la pubblicità inesistente. Al contrario, le critiche e i riscontri non risparmiarono parole entusiastiche.
Molti anni dopo, seppure nei settori limitati che il mercato riserva normalmente alla musica strumentale "minore", abbondano le versioni discografiche di opere per violino di Veracini, tanto da configurare una specie di piccola riscoperta del geniale, sebbene scontroso compositore. Ci si può attribuire il merito di questo revival in virtù del nostro primato? Lasciamo stare. Tuttavia, non peccheremmo di immodestia se ci limitassimo a essere onorati, per così dire, di un piccolo contributo dato alla cultura musicale.
Diversa è la situazione dell'altro autore. Langue ancora, infatti, il catalogo di Bonporti. Potremmo stabilire anche qui il primato di essere ancora gli unici ad aver dedicato un intero CD alla sua notevole, ultima Opera XII? Non è importante e, di nuovo, lasciamo stare.
L'unico dato certo è che, attualmente, le nostre registrazioni non sono più disponibili per il pubblico perché non distribuite sul mercato da molto tempo. Tutto questo le rende, in qualche misura, preziose. Lo sono certamente per noi. Rappresentano la nostra storia e un passaggio importante di carriere artistiche che hanno preso strade diverse, dove la vita le ha condotte, con tutte le nostalgie del caso. Pensiamo, tuttavia, al valore che quelle interpretazioni potrebbero ancora avere per molti appassionati di musica. A loro doniamo la possibilità di ascoltare i due CD. A noi resta il privilegio di poterlo fare liberamente, senza intermediari e gratuitamente sul web.
Prego, scaricate e dite di scaricare numerosi! Poi siete invitati a lasciarci un commento.
Luigi Mangiocavallo, Claudio Ronco, Marco Mencoboni
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Ultimo aggiornamento ( venerdì 22 maggio 2009 )
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